“Rebel love” trama e recensione
Titolo: Rebel love
Autore: Erin Watt
Pagine: 310
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Letto in: 10 giorni
Trama: Beth ha diciassette anni ed è all’ultimo anno di liceo. Dovrebbe essere circondata da amici, uscire con ragazzi carini e godersi i momenti migliori della sua età. Invece, la sua vita è già stata scritta dai genitori, fino all’ultimo dettaglio. Da quando la sorella è morta in un incidente, tre anni orsono, l’hanno infatti obbligata a vivere in una prigione dorata, monitorando ogni sua mossa, nel tentativo di proteggerla da ogni cosa. Senza alcuna privacy né via di fuga, Beth è oppressa dalle loro paranoie e paure, come intrappolata nella sua stessa vita. Eppure lei è viva, e vuole vivere. E per assaporare anche solo un minuto di vita reale è pronta a tutto, anche a mentire per imbucarsi da sola a una festa con degli sconosciuti.
Lì incontra un ragazzo. Si fa chiamare Chase, è appena arrivato in città, ha due incredibili occhi blu e una cicatrice sul sopracciglio. Sembra che tutti lo conoscano e quando cammina, intorno a lui, si crea il vuoto. Perché Chase, con i suoi molti fantasmi e colpe da espiare, porta guai, e belli grossi anche.
Beth però non lo sa, e presto sarà costretta a fare una scelta: seguire le regole, o il suo cuore, rischiando di distruggere tutto...di nuovo.
!Allarme spoiler!
Momento no: quando Chase viene accusato ingiustamente da tutta la scuola di aver fatto scattare l’allarme antincendio, cosa che per i suoi precedenti gli provocherebbe l’espulsione, e lui anziché difendersi rimane in silenzio senza dire una parola.
Momento preferito: quando in classe Beth dice ad alta voce che Chase è il suo ragazzo e lo bacia davanti a tutti per dimostrargli che non si vergogna della loro relazione.
Giudizio personale: Questo libro mi è piaciuto molto per due motivi. Il primo è la sua originalità, in quanto (per fortuna) non capita tutti i giorni di innamorarsi di colui che ha investito nostra sorella uccidendola, e il secondo è che proprio per questa ragione la storia tra i due protagonisti è una storia d’amore tormentata e ostacolata da tutti, cosa che me la fa amare ancora di più perché proprio in questi casi il sentimento che lega i due “Romeo e Giulietta” è più vero che mai.
So che da queste premesse potreste facilmente pensare che l’autrice nel momento in cui ha avuto l’idea di scrivere questo libro sia stata affetta da qualche forma di perversione, ma in realtà ciò che esso lascia è un insegnamento molto positivo.
Infatti Beth conosce Chase ad una festa e già da quel momento inizia a provare dei sentimenti per lui. Solo il primo giorno di scuola scopre il motivo per cui è odiato ed emarginato da tutti quando lui le rivela la sua vera identità. Da quel momento in poi nella testa di Beth inizia un conflitto tra cuore e ragione, in quanto proprio colui che le ha portato via la persona più importante della sua vita è anche l’unico capace di comprenderla e di strapparle un sorriso anche nei momenti più tristi. Chase infatti le insegna una filosofia di vita che nei 3 anni che ha trascorso in riformatorio gli ha permesso di andare avanti mentre aspettava di finire di scontare la sua condanna: trovare ogni giorno un’unica piccola cosa per cui valga la pena vivere. I due iniziano così a vedersi di nascosto e, se inizialmente Beth pensava di essere una brutta persona a provare dei sentimenti così forti nei confronti di quel ragazzo, in un secondo momento inizia a capire che non deve vergognarsi di quello che prova e che forse Rachel, sua sorella, sarebbe stata la prima a perdonare Chase per quello che ha fatto. Perché la vita non è bianca o nera, così come le cose, e specialmente le persone, non sono sempre quello che sembrano. Qualcuno di molto vicino a Beth e alla sua famiglia, nascondendosi dietro una maschera di perbenismo, è stato proprio colui che a causa delle sue azioni ha condotto Rachel lungo la strada della morte.
Gli insegnamenti principali di questo romanzo quindi sono 3: l’importanza di saper perdonare e dare alle persone la possibilità di cambiare e diventare migliori; saper riconoscere che spesso l’apparenza inganna e che proprio coloro che ostentano bontà e criticano gli altri sono gli stessi da cui tenersi alla larga; infine che la vita è degna di essere vissuta e che per ogni cosa brutta che succede ce ne sono altrettante di cui essere grati.
Consigliato: assolutamente
Giudizio personale: Questo libro mi è piaciuto molto per due motivi. Il primo è la sua originalità, in quanto (per fortuna) non capita tutti i giorni di innamorarsi di colui che ha investito nostra sorella uccidendola, e il secondo è che proprio per questa ragione la storia tra i due protagonisti è una storia d’amore tormentata e ostacolata da tutti, cosa che me la fa amare ancora di più perché proprio in questi casi il sentimento che lega i due “Romeo e Giulietta” è più vero che mai.
So che da queste premesse potreste facilmente pensare che l’autrice nel momento in cui ha avuto l’idea di scrivere questo libro sia stata affetta da qualche forma di perversione, ma in realtà ciò che esso lascia è un insegnamento molto positivo.
Infatti Beth conosce Chase ad una festa e già da quel momento inizia a provare dei sentimenti per lui. Solo il primo giorno di scuola scopre il motivo per cui è odiato ed emarginato da tutti quando lui le rivela la sua vera identità. Da quel momento in poi nella testa di Beth inizia un conflitto tra cuore e ragione, in quanto proprio colui che le ha portato via la persona più importante della sua vita è anche l’unico capace di comprenderla e di strapparle un sorriso anche nei momenti più tristi. Chase infatti le insegna una filosofia di vita che nei 3 anni che ha trascorso in riformatorio gli ha permesso di andare avanti mentre aspettava di finire di scontare la sua condanna: trovare ogni giorno un’unica piccola cosa per cui valga la pena vivere. I due iniziano così a vedersi di nascosto e, se inizialmente Beth pensava di essere una brutta persona a provare dei sentimenti così forti nei confronti di quel ragazzo, in un secondo momento inizia a capire che non deve vergognarsi di quello che prova e che forse Rachel, sua sorella, sarebbe stata la prima a perdonare Chase per quello che ha fatto. Perché la vita non è bianca o nera, così come le cose, e specialmente le persone, non sono sempre quello che sembrano. Qualcuno di molto vicino a Beth e alla sua famiglia, nascondendosi dietro una maschera di perbenismo, è stato proprio colui che a causa delle sue azioni ha condotto Rachel lungo la strada della morte.
Gli insegnamenti principali di questo romanzo quindi sono 3: l’importanza di saper perdonare e dare alle persone la possibilità di cambiare e diventare migliori; saper riconoscere che spesso l’apparenza inganna e che proprio coloro che ostentano bontà e criticano gli altri sono gli stessi da cui tenersi alla larga; infine che la vita è degna di essere vissuta e che per ogni cosa brutta che succede ce ne sono altrettante di cui essere grati.
Consigliato: assolutamente
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